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ACERRA. Stop alle partite nei bar e nei centri scommesse: l’ordinanza del Sindaco Lettieri

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Ad Acerra il Sindaco Raffaele Lettieri ha firmato l’ordinanza n. 50, che prevede il divieto di trasmettere e assistere alle competizioni sportive e/o alle comunicazioni sui monitor all’interno dei locali delle sale slot, sale giochi, negozi scommesse o sale scommesse e bar su tutto il territorio comunale.

Il provvedimento sindacale si applica dalla data di pubblicazione fino al giorno giovedì 22/10/2020, salvo ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica.

Di seguito le parole del Sindaco Lettieri:

Si tratta di un piccolo sacrificio che sicuramente la mia Comunità comprende e approva, perché in questi luoghi solitamente ci si riunisce per svago e per assistere alle competizioni sportive in amicizia, ed in questo momento in cui si impone la didattica a distanza ai nostri figli, non possiamo correre il rischio di diffondere il contagio per andare a vedere la partita o per trascorrere qualche momento di divertimento. Per fortuna oggi giorno queste competizioni sportive sono facilmente accessibili anche con altri mezzi. 

Gli acerrani sono persone di buon senso, sono favorevoli a questo provvedimento perché sanno molto bene che bisogna assumere comportamenti prudenti e responsabili in questa fase. Si tratta di piccoli sacrifici che ci consentiranno di scongiurare nuovi rischi, anche maggiori, altrimenti rischiamo di far piombare tutti noi nel lockdown che nessuno vuole“.

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Rifiuti ad Acerra: gli ambientalisti collaboreranno con ISPRA

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“Siamo pronti a collaborare con l’avvocatura dello Stato e ISPRA per mostrare e fornire le prove dello scempio ambientale commesso sul nostro territorio”. Sono queste le parole di Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista di Acerra (Napoli), all’annuncio di un supplemento istruttorio da parte dell’avvocatura di Stato per la proponibilità di un’azione civile di risarcimento per i danni ambientali provocati dagli sversamenti abusivi accertati a carico di alcuni imprenditori locali.
Il Ministero dell’Ambiente, infatti, in una risposta inviata a Legambiente e Libera, ha annunciato di aver chiesto all’Ispra il necessario supporto tecnico per accertare i danni ambientali dovuti agli sversamenti per i quali sono stati condannati i fratelli Pellini, che hanno recentemente ottenuto, in Cassazione, la restituzione del patrimonio confiscato negli anni scorsi, per decorrenza dei termini. “In tutti questi anni di battaglia – ha continuato Cannavacciuolo – abbiamo avuto modo di ispezionare e attenzionare perfettamente il territorio. Con coraggio e responsabilità siamo in grado di mostrare e fornire le prove reali dello scempio ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. E’ ora di risequestrare i beni degli inquinatori e di iniziare a risanare tutte le aree oggetto di sversamento e interramento di rifiuti”.

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Acerra, terra dei fuochi: volontari scoprono l’ennesima discarica

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I volontari “antiroghi” di Acerra (Napoli), fanno fermare i lavori per la realizzazione di un opificio nell’area Asi cittadina, dopo aver scoperto che dal suolo spuntavano rifiuti speciali coperti da uno strato di terra. La denuncia degli ambientalisti ha fatto scattare i controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, che hanno sottoposto l’intera area a sequestro in attesa di ulteriori controlli. “Stamattina – spiega Alessandro Cannavacciuolo, uno dei volontari – siamo stati costretti ad intervenire perché abbiamo notato che gli scavi precedentemente effettuati stavano per essere riempiti di cemento armato. Questo significava coprire i rifiuti emersi, ossia guaine bituminose, scarti di demolizione, di pezzame, e anche fanghi di depurazione”. I volontari ora invocano lo “stato di emergenza ambientale”. “Il nostro territorio va immediatamente bonificato – conclude Cannavacciuolo – questo ennesimo ritrovamento di rifiuti interrati è la dimostrazione che il disastro ambientale ad Acerra è ancora in atto. Intervenga lo Stato e dichiari lo stato di emergenza”.

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Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio

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In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.


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